domenica 30 marzo 2014

IN OCCASIONE DEL GIORNO LEGALE

Testo del mio intervento alla convention del centro sinistra novese il 29 marzo 2014 in occasione del "Giorno Legale".

Oggi, con l’ora legale, abbiamo deciso di far scattare a livello nazionale anche il ”giorno legale“: una giornata in cui ci siamo proposti di mettere al centro del dibattito pubblico il contrasto ad ogni forma di conflitto di interessi, di corruzione, di illegalità, piccola o grande. Un richiamo all’impegno etico ad ogni livello della vita pubblica, ma anche un inno al rispetto delle regole per ogni cittadino.
Questa iniziativa rappresenta una tappa di un lungo percorso, avviato nel 2012 da Pippo Civati e Stefano Rodotà che insieme convocarono a Canossa la prima Assise sulla Legalità.
Abbiamo deciso di “approfittare” di questa convention per portare questi temi alla vostra attenzione.

Il “giorno legale” si propone di essere una risposta di civiltà all’immobilismo del «si è sempre fatto così» e al disordine a cui la società italiana sembra mirare: uno scambio tra inefficienza e indulgenza verso comportamenti non conformi alla legalità.
Quel patto distorto ha una radice politica profonda e mai estirpata: i cittadini non si attivano anche perché poco consapevoli dei “costi” dell’illegalità e dei benefici di una seria azione di contrasto ad ogni forma di illegalità. Ed è su questo che la politica deve inaugurare una rivoluzionaria stagione di impegno, intestandosi la guida di una battaglia fatta di sensibilizzazione, approfondimento, esempio e proposta.
Dalle nostre parti tendiamo a pensare che questo problema non ci riguardi: sono altre le zone in cui avviene l'infiltrazione delle organizzazioni criminali nelle pubbliche amministrazioni.
Purtroppo non è così: l'ultimo comune sciolto per infiltrazione della ndrangheta è Sedriano, in provincia di Milano.
Ogni anno in italia, a partire dal 1991 (anno in cui furono sciolti i primi due) sono 20 i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
Bardonecchia, Leinì, Rivarolo Canavese, Bordighera, ventimiglia... questi i comuni vicino a noi sciolti perchè in mano alla ndrangheta.

E Noi? «Nel basso piemonte ha agito la ndrangheta, silente, con in suoi riti d'affiliazione, riproducendo una struttura organizzativa con solidi legami con la casa madre in Calabria. Bosco Marengo era l'epicentro della cellula malavitosa interessata alle provincie di alessandria, cuneo e asti». Questo non lo dico io, non lo dicono i giornali, ma lo ha detto la corte d'appello di Torino nelle motivazioni della condanna relativa al processo alba chiara. Uno dei condannati, Salvatore Caridi, rivestiva nel comune di alessandria il ruolo di presidente della commissione territorio. Lo stesso ruolo che io ho in comune a Novi.
Poche settimane fa le attività di due aziende tortonesi – facenti riferimento ad una sola persona - sono state sospese da parte della prefettura per infiltrazioni mafiose.
Come vedete è un problema che ci riguarda da vicino.
Io ho l'impressione che, nonostante queste notizie, si continui a pensare che questo problema non ci riguarda. Penso invece che sia estremamente necessario che il tema del rispetto pieno della legalità venga portato avanti in queste elezioni amministrative che ci accingiamo ad affrontare.

Perchè lo vengo a dire qui, alla conferenza programmatica del centro sinistra? Perchè sono profondamente convinto che sebbene questi temi debbano essere sul tavolo di tutte le forze politiche, è qui che è possibile trovare la sensibilità maggiore. Se non lo fa il centro sinistra, a Novi, non credo che lo farà qualcun altro. Io credo che dobbiamo farci carico, con forza anche di questo problema.
Quello della legalità non è uno dei temi sul tavolo. Quello della legalità è il tema. Senza il presupposto della legalità, del rispetto delle regole, non ha senso niente altro. Nulla può permetterci di derogare a questi principi.
Molti parlamentari del PD hanno aderito, lo scorso anno, alla campagna di LIBERA “Riparte il futuro”, sottoscrivendo l’impegno  a portare avanti, nel lavoro Parlamentare, le proposte di legge sulla riforma del 416 ter (il c.d. “voto di scambio”), sull’autoriciclaggio, sulla confisca dei beni ai corrotti estendendo la normativa già esistente sulla confisca e il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi.
Lo stesso impegno viene richiesto ai futuri amministratori locali, nei Comuni della nostra Provincia chiamati al rinnovo dei Consigli Comunali e dei Sindaci a maggio, tra i quali Novi, Tortona, Ovada e Casale.
Dobbiamo proporre la massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica, e sul programma di Rocchino Muliere ci sono importanti parole su questo punto.
E' necessario arrivare alla costituzione di una anagrafe pubblica degli eletti e degli amministratori pubblici. Deve essere possibile per i cittadini controllare con piena trasparenza le persone che sono chiamate ad amministrare la città.
Quello della Legalità è un tema centrale per la ricostruzione civile della nostra Comunità nazionale, del nostro logorato tessuto sociale.
Il nostro Paese ha necessità di recuperare in fretta il rapporto, ormai perso, tra Legalità e Giustizia. Non sempre una legge è giusta: lo abbiamo visto negli ultimi 20 anni, ad esempio, con la straordinaria sequela di leggi “ad personam”. La rottura della relazione tra legalità e giustizia, ha provocato danni profondi alla coscienza civica del nostro Paese, ha spazzato via il senso delle regole, ha educato i cittadini al disprezzo per le leggi, ha indotto a frodarle e ad irridere chi le rispettava.
La regola è sentita oggi, in Italia, non come tutela del bene comune ma come sofferenza, limitazione, ostacolo da eludere.
Per invertire questa tendenza, ciascuno deve operare uno sforzo etico quotidiano: essere esempio di onestà e di rettitudine ogni giorno ed in tutti i vari aspetti della nostra vita. Dobbiamo essere tutti, ciascuno nel proprio ambito, “ostacoli di legalità”.