mercoledì 27 febbraio 2013

QUELLA VOLTA CHE VENNE CIVATI A SPIEGARCI GRILLO


La sera del 9 novembre scorso faceva un tempo da cani e a sentire Pippo Civati alla casa del giovane di Novi non c’era nessuno. E quando dico nessuno, dico che eravamo in otto.
L’avevamo chiamato come gruppo di Prossima fermata Novi, l’ala “movimentista” del PD...  e dobbiamo ammettere che la promozione della serata non c’era riuscita granché.
Pippo,  che l’avevamo fatto venire da Monza e gli toccava pure dormire a Novi che il giorno dopo doveva andare  a Genova, anziché mandarci tutti a quel paese ci tenne lo stesso a fare l’incontro.
L’occasione era quella di presentare il suo libro “Le rivendicazioni della politica. Cinque Stelle, mille domande e qualche risposta”. Si parlò tutta la sera di Grillo e si dissero cose moto interessanti. Si disse che c’erano molti punti di contatto tra il nostro programma e quello del comico genovese. Si disse che avrebbe preso tanti voti, e che non sarebbe stata una mossa giusta demonizzarlo o ridicolizzarlo.
Peccato che quella sera a Novi eravamo così pochi. Fortuna che Pippo Civati si candida alla segreteria nazionale del PD. 
(Nella foto, Civati alla casa del giovane con uno degli otto,  Alfredo Lolaico)

martedì 26 febbraio 2013

L’ALBA DI UNA RIVOLUZIONE - di Daniele Mollame


Stamattina mi sono alzato, curioso di conoscere questo nuovo mondo. Il M5s con il suo condottiero Grillo ha rovesciato il tavolo da gioco.
Ho fatto colazione in fretta sono uscito di casa, non nevica più da quando hanno chiuso i seggi. Nel recarmi alla stazione stranamente ho trovato parcheggio subito e mi sono recato al solito binario per prendere il mio treno ma non c’era! .... Ah no era solo stato spostato al binario 8.
Sono arrivato a lavoro dopo aver sentito molte volte dire Grillo, protesta, Renzi e Bersani si deve dimettere.
Il mio capo è stranamente arrivato a tempo a me e come spesso facciamo abbiamo parlato del mio cocopro; mi ha detto che prima o poi mi darà un inquadramento migliore, con un contratto migliore. Non è la prima volta che me lo dice ma oggi è il primo giorno di rivoluzione, ci credo un po’ di più.
Mi siedo alla scrivania e proprio mentre mi metto a scrivere queste annotazioni passa un signore con Libero sotto il braccio. C’è la faccia di un signore sorridente in prima pagina… 

No, non può essere lui;

oggi è l’alba della rivoluzione.

Daniele Mollame

mercoledì 20 febbraio 2013

PALENZONA, LO SCATOLONE DI SOLDI E LA PRESCRIZIONE

Mi sorge il dubbio che mi sto cercando delle grane ma due parole bisogna pur dirle su questa vicenda.
La notizia è questa: “Fabrizio Palenzona, vicePresidente di Unicredit e Presidente di Gemina è indagato per ricettazione dalla procura di Lodi, nell’ambito di una inchiesta nata da un troncone della vicenda delle scalate bancarie del 2005. A quasi otto anni di distanza dalla tentata scalata della Bpi, guidata da Gianpiero Fiorani, ad Antonveneta, la Procura di Lodi, infatti, è riuscita a chiudere una tranche di quell’indagine partita a Milano. Il filone su Palenzona è scaturito da alcune dichiarazioni dell’ex direttore generale di Bpi, Gianfranco Boni che aveva riferito di aver versato «soldi in contanti presi da uno scatolone» a Palenzona perché quest’ ultimo mettesse in atto, attraverso i suoi contatti politici, una sorta di lobbismo a favore di Bpi. Lo stesso Gianpiero Fiorani, peraltro, aveva parlato, a verbale, di versamenti a Palenzona per favorire la Banca Popolare di Lodi nell’acquisto dell’Iccri, di cui Unicredit aveva il 40%.”
Le accuse di cui deve rispondere Palenzona cadranno a breve: trascorsi 10 anni infatti il reato di ricettazione cade in prescrizione. Quindi, è probabile (se non certo) che non vedremo la fine di questo processo. Il che significa anche che non faremo chiarezza sulla vicenda, accaduta quando il Pozzolese Palenzona era – tra l’altro – Presidente della Provincia di Alessandria.
 La Procura ha anche disposto rogatorie internazionali sui conti esteri posseduti da Palenzona a Montecarlo, a Nassau (Bahamas) e in Svizzera.
 Io sono un ipergarantista: fino a prova contraria (cioè alla condanna) presumo che la persona accusata sia innocente. Peccato che l’arrivo della prescrizione possa impedire l’accertamento della verità.
Mi resta una domanda: ma che cavolo serve avere un conto alle Bahamas? Bho…

lunedì 18 febbraio 2013

ORA LA RACCOLTA DELLE FIGURINE SI FA A SCUOLA


Metti da un lato la crisi e la spending review con conseguenti tagli, dall’altra politiche di marketing sempre più aggressive rivolte ai minori, e alla fine ti ritrovi con la maestra che insieme agli alunni fa la raccolta delle figurine.

La scuola è da sempre un territorio ambito dai pubblicitari: lì ci sono i ragazzi, i bambini, e una campagna mirata permette di ottenere splendidi risultati. Ma la pubblicità nelle scuole era rigidamente vietata fino a 10 anni fa, quando  un decreto del governo Amato nel 2001 aprì timidamente le porte alla pubblicità e al marketing. In questi giorni un’aggressiva campagna promozionale ad opera di una grande catena commerciale sta trasformando maestre e professori in collezionisti di figurine, vediamo perché.

Nei centri commerciali di questa catena ogni 25 euro di spesa alle famiglie viene consegnata una bustina di figurine dei Simpson. Nella busta i ragazzi trovano anche una carta speciale “da consegnare a scuola”. La maestra o la professoressa che raccoglie consegna il gruzzolo di figurine al supermercato che provvederà a consegnare attrezzature didattiche gratuite alla scuola stessa. Quali attrezzature? Sul sito della catena commerciale non è riportato l’elenco dei premi. Si fa solo l’esempio che con 20 carte (equivalenti a 500 euro di acquisti) si potrà ricevere un pallone.

Con questa campagna il  vero promotore commerciale del supermercato è l’insegnante, che per raccogliere più bollini consiglia ai ragazzi e quindi alle famiglie dove fare la spesa. Lodevole l’obbiettivo della maestra: in questi tempi di tagli le nostre scuole sono bisognose di tutto. Meno lodevole l’idea di una campagna commerciale che mette al centro della strategia di marketing proprio le scuole e il delicato sistema classe – insegnanti.

Da "Il Novese". 

venerdì 15 febbraio 2013

PAREIDOLIA DA MARTE


Continua l’esplorazione del pianeta rosso e continua il suo successo sul web, dovuto a immagini curiose che ci giungono da quel pianeta lontano.
La prima immagine strana che ci è giunta da Marte  è la foto della “sfinge di Cydonia” inviata  sulla terra dalla sonda orbitale Viking 1 nel luglio del 1976.
Nella foto si può vedere un volto che ricorda una sfinge. Ovviamente la foto fece enorme scalpore e lo fa tutt’ora, anche se una successiva missione della nasa che rifotografò l’area fece capire chiaramente che si trattavo solo di un curioso effetto di ombre su di una montagna marziana.
Nel 2004 il rover Opportunity invia sulla terra un’altra immagine che farà discutere, nota nel mondo degli ufologi come “fossile marziano di crinoide”. Per chi vuole credere, si tratta di un fossile di una pianta simile ad una che esisteva anche sul nostro pianeta nella preistoria nota come crinoide. Per la Nasa, trattasi solo di una curiosa formazione lasciata dalla antica presenza di acqua sul pianeta rosso.
Nel 2007 arriva l’immagine più sconvolgente: in una foto inviata da Spirit si vede in lontananza una persona che saluta!
L’immagine passerà alla storia come la “sirenetta di marte” perché ricorda la statua della sirena all’ingresso del porto di Copenaghen.
Anche in questo caso, trattasi solo di una curiosa formazione rocciosa.
Anno nuovo, nuovo avvistamento: nel 2008 è ancora Opportunity che manda sulla terra niente meno che la foto  di una statua di un faraone egizio nascosta nella fenditura di una roccia.
Gli avvistamenti continuano:   su Marte di un nuovo Rover, Curiosity che  l’8 ottobre 2012 invia  sulla terra una foto in cui si vede tra la sabbia marziana una vite. Prova definitiva dell’esistenza di una civiltà avanzata? No, semplicemente prova del fatto che il rover stesso ha perso una vite.
30 gennaio 2013, pochi giorni fa, arriva un’altra foto clamorosa. Per terra c’è la maniglia di una porta! E’ la prova definitiva della vita! Anche questa volta la Nasa precisa: si tratta solo dell’ennesima curiosa formazione rocciosa.
In rete si trovano migliaia di discussioni sui vari forum in cui gli Ufologi commentano ogni volta le foto acclamamando la scoperta della vita e accusando la Nasa e le varie agenzie governative mondiali di insabbiare sistematicamente le prove inequivocabili che giungono da Marte.
Gli scettici invece usano una parola difficile per spiegare questo fenomeno: pareidolia.
Ci spiega Wikipedia di cosa si tratta: la pareidolia (dal greco είδωλον, immagine, col prefisso παρά, simile) è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. È la tendenza istintiva e automatica a trovare forme familiari in immagini disordinate; l'associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna oppure l'associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati quali le emoticon.
Anche per le immagini che arrivano da Marte ci troviamo di fronte a esempi di pareidolia. Oppure no? Si tratta davvero dei resti di una civiltà egizia anticamente presente su Marte e poi in tempi antichissimi trasferitasi sulla terra? 
i fossili marziani (nel riquadro piccolo la foto da Marte, in quello grande la foto di una fossile terrestre)

la sirenetta di marte
Il "faraone" marziano. 







martedì 12 febbraio 2013

L'IMU, BERLUSCONI E IL GIOCO D'AZZARDO.


Nel 2012 il fatturato del vasto mondo dei giochi d’azzardo (macchinette nei bar, lotterie varie, casino on line) è aumentato del 20% rispetto all’anno precedente. Contemporaneamente – e apparentemente inspiegabilmente – il gettito da tassazione di questo settore, che in teoria avrebbe dovuto aumentare in eguale misura, e sceso del 10%. Ma come è possibile? Semplice, il settore è stato detassato dal Governo Berlusconi.
Il gettito erariale dato dal gioco d’azzardo in Italia vale 4,7 miliardi di euro. Senza sconti, questo gettito avrebbe potuto senza difficoltà essere almeno il doppio, o almeno quanto è entrato dalla nuova tassa dell’IMU (4 Miliardi).
Insomma, se non avessimo fatto sconti al gioco d’azzardo, ci saremmo potuti risparmiare la tassa sulla prima casa.
A questa notizia aggiungiamone un’altra, altrettanto interessante. I Monopoli di Stato hanno autorizzato una nuova società a operare nel mondo dei casino on line. Si tratta della Glaming, la cui proprietà è detenuta al 70% da Mondadori (cioè da Berlusconi stesso) e al 30% dalla società Fun Gaming, appartenente a tal Marco Bassetti, marito di Stefania Craxi, già sottosegretario agli esteri.
Insomma non solo Berlusconi ha detassato il settore, ma ci è entrato anche a piedi giunti.
Recentemente Berlusconi ha proposto di abolire l’IMU (tassa che lui ha rimesso, ma di cui dà la colpa al governo Monti) aumentando il gioco d’azzardo. Aumentando, non tassando, leggete bene.
Il costo sociale della dipendenza da gioco d’azzardo è altissimo, e il settore è in mano alla malavita. Anziché controllarlo e renderlo meno appetibile con una tassazione in linea con il resto del mondo, in Italia viene incentivato.
Ringrazio Matteo Renzi che nel suo intervento ad Alessandria ha segnalato il problema.
Un dato positivo in tutto questo riesco a vederlo: togliere l'IMU si può, se si vuole. 

venerdì 8 febbraio 2013

LETTERA APERTA A PIER LUIGI BERSANI


Caro Segretario,
mi chiamo Andrea Vignoli e sono un semplice Consigliere Comunale eletto nelle liste del PD. Sto seguendo, come sempre,  la campagna elettorale che ci sta portando al rinnovo del governo e sono molto perplesso su come il mio partito la sta conducendo. 
Io credo che l’idea che sta alla base del Partito Democratico è una nuova visione del modo di fare politica e del modo di amministrare il paese. Oggi, in questa campagna elettorale, questa visione è offuscata. 
Ci manca forse il coraggio di essere diversi, di proporre altro, di prendere posizioni chiare? Di dire chiaramente agli elettori in che modo intendiamo amministrare il paese una volta che ci avranno conferito l’incarico? 
Alcuni ci rimproverano di essere sempre gli stessi, quelli con le radici ancora salde nel vecchio PCI. E’ vero, in molti troppi casi, anche e soprattutto a livello locale, è cambiato il partito ma sono sempre le stesse le facce. Ma tra le tante eredità, buone e cattive, che ci ha potuto lasciare la storia, una la abbiamo persa: la capacità di avere una visione alternativa, il coraggio delle scelte forti, delle scelte controcorrente. 
Io, come tanti, faccio politica quotidianamente: parlando con i colleghi, incontrando le persone sulle vie della mia Città, nelle riunioni del partito. So quali sono i temi che stanno a cuore ai miei concittadini, agli italiani: me lo dicono tutti i giorni e credo che questi temi, caro Segretario, li conosca anche tu. 
Questi temi sono assenti dalla nostra campagna. L’impressione è che siamo scollegati dal paese reale. 
Con le primarie abbiamo fatto vedere cosa significhi essere democratici: i nostri candidati li abbiamo fatti scegliere ai cittadini. Ma dalle primarie in poi, che cosa abbiamo fatto?
Il tema della cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia è un tema importante, così come quello delle coppie di fatto e dei diritti della coppie omosessuali. Sono temi etici che giustamente abbiamo posto e affrontato. Su questo, io ho anche proposto un ordine del giorno al mio consiglio comunale. Ma l’impressione è che, oltre a quei temi, si riesca a dire poco o nulla. 
Se vado al bar, o se vai al bar nella tua amata Bettola, non sono questi i temi che preoccupano i nostri cittadini. Sono preoccupati di riuscire ad arrivare a fine mese, sono preoccupati per il carico fiscale sulle piccole imprese,  per il lavoro che manca, per servizi sanitari scadenti e per la manutenzione delle scuole in cui vanno i loro figli, tanto per farti un esempio. 
Ti faccio un esempio: qual è la posizione del centro sinistra sui costi della politica? Tutti i sondaggi ci dicono che questo tema è particolarmente sentito da tutti i cittadini. E’ proprio impossibile, per te, per la nostra coalizione, dire qualcosa di chiaro su questo tema? 
Ti do io un suggerimento: allineamento dello stipendio dei politici alla media europea (che tutti sappiamo quanto vale, anche se le nostre favolose commissioni parlamentari non sono riuscite a venire a capo di questo problema da terza elementare) e riduzione ad una solo Camera. Lo diceva già il PDS tanti anni fa, ricordi? 
La scorsa settimana hai aperto ad una possibile alleanza con Monti. Al di là delle valutazioni politiche, in campagna elettorale certe dichiarazioni fanno perdere solo voti. Chi ti ha consigliato di dire che punti al 51% ma governerai come se avessi il 49%? Licenzialo subito, ti prego. Metà degli italiani non hanno capito cosa significasse questa dichiarazione, e l’altra metà lo ha capito e ha pensato se siamo matti. 
Quello che avremmo dovuto fare è spiegare al paese che abbiamo capito i problemi che sono sul tavolo e che abbiamo una visione. Che dalla crisi non ci si esce come ci si è entrati, mai. Che è giunto il momento di avere un’altra idea di Italia, e avremmo dovuto spiegarla per filo e per segno. Invece dietro lo slogan “Italia giusta” non riusciamo a far passare le nostre idee. Eppure le abbiamo, lo so bene che le abbiamo. 
I sondaggi elettorali dopo le primarie ci davano uno scenario estremamente favorevole. Oggi sappiamo che in queste breve periodo le percentuali sono cambiate, e in peggio per noi. Io credo che il merito non vada tanto alla capacità di impostare la campagna elettorale che hanno i nostri avversari, quanto l’incapacità nostra di sintonizzarci sui temi del paese. 
Mancano pochi giorni alle elezioni. E’ necessario un cambio di passo nella nostra strategia comunicativa. Forza! 



martedì 5 febbraio 2013

INTERVISTA: IL POVERO BUSSINESS DEI FURTI DI RAME

Tutti i giorni vediamo i cassonetti della nostra città con accanto televisori, frigoriferi, lavatrici abbandonate. Eppure sappiamo che basta una telefonata e il servizio raccolta rifiuti viene a casa a ritirarceli gratis. Possibile che i nostri concittadini siano così incivili? O forse dietro questi abbandoni c'è dietro qualcos'altro? A guardarli bene, questi rifiuti abbandonati, spesso presentano strane mancanze. I televisori sono spesso rotti, e dal tubo catodico manca il gruppo di deflessione. Per i non tecnici, il gruppo di deflessione è una bobina di rame abbastanza grossa che si occupa della corretta formazione delle immagini sullo schermo. Perchè alle tv viene asportato?
Anche i frigoriferi e le lavatrici spesso sono depredate. Manca il motore, anche lui con dentro parecchio rame. Chi si è preso il motore del frigo?
La domanda è intrigante e abbiamo cominciato a fare domande. Il quadro che ne esce sembra una vecchia storia all'italiana, da ladri di galline o di biciclette. Una storia che parte dalla povertà, dall'emarginazione, dalla lotta per la sopravvivenza economica.
Chi prende il rame dagli elettrodomestici? Abbiamo seguito la domanda e ci ha portato in posti sconosciuti.
Sono i proprietari degli elettrodomestici usati che si occupano di recuperare le parti più preziose e quindi di abbandonarli? Smontare il motore di una lavatrice, farlo a pezzi per recuperare gli avvolgimenti di rame è un lavoro che richiede un minimo di abilità, spazio e attrezzature. Da un motore si può recuperare circa mezza chilo di rame. Ne vale la pena?
Quanto vale un chilo di rame portato da un rottamaio? Il prezzo è variabile tra i 4 e i 6 euro. Dipende da tipo di rame: quello ricavato dai fili elettrici è più puro e viene pagato di più, quello di grondaie, da lattoniere, è meno puro e vale meno. Possibile che ci siano cittadini che smontino la lavatrice per recuperare 2-3 euro? Ci sentiamo di rispondere di no.
Allora chi è che depreda gli elettrodomestici?  E dove li prende?
Abbiamo scoperto un giro sommerso di persone - sia italiane che straniere - che si dedicano a questa attività. Un lavoro che rende poco, al massimo 50 euro al giorno. Ma 50 euro al giorno possono fare la differenza tra la pancia vuota e la pancia piena.
Gli elettrodomestici che non servono più sono rifiuti speciali. Essi rientrano sotto la denominazione di RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e vanno smaltiti secondo precise disposizioni. All'interno dei RAEE vi sono sostanze nocive e fortemente inquinanti, sostanze difficilmente recuperabile e smaltibili, sostanze (come il rame) che è conveniente recuperare.
Le aziende di raccolta rifiuti provvedono a stoccare i rifiuti RAEE che ricevono per avviarli ad un processo di smontaggio e riciclaggio.
E' proprio lì, spesso, che intervengono i ladri di RAEE. Approfittando della mancanza di custodia, i rifiuti appetibili vengono sottratti proprio dai centri di raccolta, spesso utilizzando delle vecchie Ape Piaggio. I rifiuti rubati vengono portati in luoghi isolati, spesso fabbriche abbandonate, dove poi vengono depredati e quindi ricaricati sull'ape per essere abbandonati nei pressi dei cassonetti e quindi tornare al centro di raccolta.
Questa attività è illegale e coinvolge molto spesso cittadini stranieri che vivono ai margini della società e nomadi. Ma tra loro anche italiani in difficoltà economiche.
Abbiamo incontrato una di queste persone, che ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande sotto la garanzia dell'anonimato.
Quanto riesci a guadagnare con questa attività?
Dipende.  A volte va bene e riesco anche a guadagnare 300 euro alla settimana, a volte va male e non riesco a portare soldi a casa.
Da cosa dipende?
Dalla concorrenza innanzitutto. Ci sono parecchie persone che si dedicano a questa attività e quindi chi arriva primo riesce a prendere i "pezzi" migliori.
Ma dove prendete il materiale?
Molto spesso "ricicliamo" rifiuti che vengono abbandonati dalle persone dai cassonetti o nei fossi delle strade. Prendiamo quello che ci serve, e poi li riportiamo dove li abbiamo trovati. Poi andiamo nei centri di raccolta, ma lì è difficile trovare qualcosa a causa della concorrenza di chi arriva prima. Qualche tempo fa abbiamo trovato una fabbrica abbandonata a (....) e li abbiamo recuperato tutti i cavi che erano stati lasciati in alto. C'era molto rame, ma è stato pericoloso perché la struttura era decrepita. Inoltre, qualcuno una notte è venuto al posto nostro è si è preso i cavi che eravamo già riusciti a portare a terra...
Non temete le forze dell'ordine?
Certo, ci stiamo attenti. Ma  siamo dei ladri di galline, che vuoi che ci facciano.... 
(PUBBLICATO DA NOVIONLINE IL 24/5/2012)

venerdì 1 febbraio 2013

OVADA, TERRIFICANTE INCONTRO DEI GRILLINI CON LA POPOLAZIONE

Immaginate di andare ad un incontro del movimento 5 stelle per conoscere i candidati alle prossime elezioni e di essere coperti di insulti da un relatore che si presenta come “rifiutologo”. Roba da matti, ma che è capitata davvero la settimana scorsa alla SOMS di Ovada.
L’incontro, a cui per fortuna del M5S ha partecipato poca gente, era stato organizzato dall’Associazione “Un grillo per la testa” di Ovada. Il tema era quello dei rifiuti, il relatore tal Roberto Rainoldi (foto) che si è presentato dicendo di essere “la bibbia dei rifiuti che ha bevuto un po’ di vino”. Dopo cotanta presentazione è iniziato lo sproloquio del relatore, che forse affetto dalla sindrome di Tourette (una malattia nervosa che porta le vittime ad un irresistibile bisogno di dire cose sconce), a ripetutamente insultato il pubblico, condendo tutta la sua esposizione di parolacce irripetibili.
Il giorno dopo l’irripetibile serata è stato addirittura il coordinatore dei grillini Ovadesi, Roberto Barisone, a diffondere una nota di scuse ai partecipanti: “Il meetup di Ovada si scusa con tutti i partecipanti alla serata di sabato scorso. Il relatore Roberto Rainoldi ha avuto a nostro parere un comportamento poco educato e rispettoso nei confronti del pubblico.”
Ma chi è questo Rainoldi e chi lo ha contattato per la serata? Mistero, anche se “googoliamo” il nome del relatore di informazioni ne saltano fuori… Del resto, anche il leader del movimento 5 stelle ha fatto dell’insulto la sua principale arma dialettica. Quindi, non c’è da stupirsi se anche a livello locale poi salta fuori qualche emulo…