mercoledì 1 luglio 2015

Allerta in Regione Piemonte
L'INVASIONE DEI GAMBERI ALIENI

Il gambero rosso della Louisiana, noto anche come “gambero killer”, si sta diffondendo con rapidità nei corsi d'acqua italiani e in anche quelli della nostra Provincia. La Regione Piemonte ha recentemente diffuso un opuscolo con cui lancia l'allarme per la diffusione di questa specie “aliena” che è molto pericolosa sia per il nostro ecosistema sia per chi dovesse cibarsene.
Tecnicamente si tratta di una specie alloctona, cioè che si è sviluppata altrove e che è stata poi introdotta in un ecosistema a lei estraneo.
Il Gambero della Louisiana si è trovato bene qui da noi, grazie alla mancanza di quelli che nel suo ambienti di origine sono i predatori naturali. Non si sa come sia arrivato nei nostri corsi d'acqua questo animale: fatto sta che si sta diffondendo ai danni di altre specie autoctone, come il gambero di fiume, originario proprio del Piemonte e ormai rarissimo.
Il gambero nostrano è una specie molto esigente: predilige torrenti e stagni di acqua fredda, limpida e ben ossigenata, non inquinata e con presenza di vegetazione ed anfratti in cui nascondersi. La riduzione di ambienti incontaminati e la competizione con il gambero della Louisiana, ne fanno una specie a rischio di estinzione: per questo motivo è tutelato a livello europeo e nazionale.
Il gambero rosso della Lousiana è invece una specie molto più robusta che si adatta ad ambienti più “sporchi”. E'annoverato dall’Unione Europea ai primi posti fra le 100 “Specie Aliene Invasive” più dannose, e per quanto riguarda il Piemonte è sicuramente in testa alla classifica. Questo crostaceo è onnivoro, e si ciba di larve, uova, girini, avannotti, insetti, anfibi e pesci, compromettendo con la sua voracità l'esistenza di altre specie. Come se non bastasse, Il Gambero Rosso della Louisiana è portatore sano della “peste del gambero”, malattia letale per i gamberi d’acqua dolce nostrani. La sua capacità di vivere in ambienti inquinati ne fa un accumulatore di batteri, metalli, tossine e parassiti.
E' facile riconoscere il gambero alieno da quello nostrano. Innanzitutto grazie al colore: il nostro è grigio verde, mentre quello della Lousiana è rosso. Inoltre, il nostro gambero raggiunge una dimensione massima di 8 cm e un peso di 60 grammi, mentre lo straniero è molto più grande: raggiunge i 20 cm e il peso di due etti. Purtroppo, in giovane età il gambero rosso è di colore grigio verde, e quindi può essere facilmente scambiato con il gambero piemontese. Uno dei modi migliori di identificarlo è guardare le chele: l'alieno le ha appuntite, mentre il nostrano arrotondate.
Il gambero invasore non solo è più robusto, ma è anche molto più prolifico: raggiunge la maturità sessuale in soli 3 mesi, contro i tre anni, e depone 500 uova per volta, contro le sole 100 del gambero piemontese.
Occorre agire rapidamente per eliminare il pericoloso invasore. Il gambero è pericoloso anche per l'uomo che se ne volesse nutrire, in quanto sono stati segnalati casi di epidemie di infezioni umane dovute principalmente all’ingestione di gamberi rossi contaminati e non abbastanza cotti. Non è semplice tenere sotto controllo la sua diffusione, e in alcune zone si sta intervenendo diffondendo nell'ambiente il suo nemico naturale, l'anguilla, oltre che provvedendo a prosciugare, quando possibile, le riserve d'acqua in cui prolifera.
Fondamentale la collaborazione della popolazione, che deve tempestivamente segnalare alle autorità competenti qualsiasi avvistamento.
Nei fiumi della provincia sono state segnalate ben 21 specie alloctone, per le quali non vi è nessuna limitazione di pesca tra l'altro. La più “strana”, diffusa anche nella Scrivia, è la Anodonta woodiana, una vongola d'acqua dolce che può raggiungere dimensioni impressionanti: fino a 30 centimetri.
E' stata creato anche un sito grazie al quale è possibile segnare avvistamenti di gamberi rossi e vedere la sua diffusione: www.gamberialieni.divulgando.eu