giovedì 10 luglio 2014

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA...

Ricevo e pubblico questo breve racconto ricevuto da un amico: 

Era una notte buia e tempestosa, io mi trovavo in una città fantasma abbandonata per un eruzione vulcanica avvenuta 60 anni fa. Dovevo raggiungere la vecchia biblioteca ma non avevo la minima idea di dove fosse. Lì mi aspettava una persona misteriosa, che tramite una lettera mi aveva detto di andarla a trovare in quel posto abbandonato. Qualunque persona in questo posto  avrebbe paura, sembrava come se da un momento all'altro spuntasse da dietro la mia schiena un mostro o un fantasma con l'intenzione di farmi del male.
Ero a soli 10 chilometri dal posto che dovevo raggiungere, quando sentii un ragazzo urlare aiuto, proveniva da dentro la foresta alla mia destra. Con molta paura mi inoltrai tra quegli alberi enormi che sembravano guardarmi. L'urlo era sempre più forte, quando trovai uno stagno dove stava affondando un mulino. Subito pensai che la persona che avevo sentito si trovasse lì dentro, ma la voce sembrava non provenire da lì.
Quindi senza badare a tutto ciò mi misi a correre oltre la pozza d'acqua senza una meta.
Le lancette del mio orologio cominciarono a girare avanti e indietro, provai a levare la batteria, ma continuava a funzionare.
Dopo qualche minuto che stavo correndo sentii quella voce più forte che mai, era come se non avessi mai sentito altri rumori in vita mia.
Svenni.
La mattina dopo mi risvegliai, mi trovavo dentro un mulino.
Pensai di essere morto, perché era lo stesso identico che vidi il giorno prima in quello stagno. Feci il giro di tutte le stanze, ma ero solo.
Tornai indietro, lo stagno non c'era più.
Gridai aiuto, nessuno rispose
Ero in mezzo ad una foresta, volevo orientarmi, quindi guardai da che parte c'era più muschio. Non c'è n'è era.
E con tutto il fiato che avevo in gola urlai: <Aiutoooo!!!!!!>
E l'ultima lettera della parola si ripeté all'infinito e svenni nuovamente.
Questa volta mi risvegliai nella biblioteca, era tutto molto tranquillo.
Iniziai a cercare un libro che parlasse della città in cui mi trovavo.
<Trovato!> gridai e appena lo estrassi dalla libreria si aprì il pavimento che si trovava sotto ai miei piedi.
Non ce la facevo più, c'era un martello appoggiato sul pavimento melmoso di quei sotterranei in cui ero caduto, lo presi e iniziai a spaccare il muro.
A circa metà strada da un condotto fognario da dove potevo uscire, si aprì una voragine sopra di me e da lì uscì molta acqua; quella gigantesca onda mi trasportò fino alla stanza dove mi trovavo prima, i sotterranei della biblioteca.
Mi accorsi che sul soffitto c'era un punto non murato, era di terra, scavai più velocemente che potetti , finalmente la superficie!
Stavo rivivendo il passato, ero su quella strada, mi vidi entrare nel bosco alla mia destra e mi accorsi che la voce che sentivo era la mia, ero bloccato lì dentro, l'uomo misterioso era il diavolo, voleva farmi del male.
Avevo fatto il giro del mondo e dopo aver sentito così tanti nomi di città non me ne ricordavo più nessuno; così mi accorsi che quella era la mia città natale, l'uomo voleva farmi tornare lì perché era il posto dove sono morti tutti i miei parenti, i miei amici e tutte le persone che conoscevo, ho infranto il mio destino, dovevo morire con loro durante l'eruzione vulcanica.
Ho vissuto una vita da menefreghista, ingenuo e avaro; ma ora sono finalmente ricordato, come una piccola leggenda, da non imitare.

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