venerdì 11 ottobre 2013

OLTRE LA BOSSI-FINI

Vorrei, per chi ha la pazienza di leggere, chiarire alcune cose sul reato di immigrazione clandestina.
La scorsa settimana, qui su facebook, ho detto chiaramente che occorre superare la legge Bossi-Fini.
Alcuni amici hanno provato a spiegarmi che in tutta Europa esiste questo reato, e che se lo eliminassimo l'Italia diventerebbe un territorio libero, permeabile a qualunque arrivo senza possibilità di controllo. Provo a spiegarmi meglio.
Solo in Italia esiste il reato PENALE di immigrazione clandestina. Nel resto dell'Europa – Francia, Inghilterra, Germania solo per citare i paesi più grandi – esiste il reato di immigrazione clandestina, ma non esiste l'obbligatorietà dell'azione penale.
Che differenza fa? Provo a fare un esempio. Facciamo il caso che i carabineri, nel corso di un controllo, fermino uno straniero sul territorio italiano. Gli chiedono di esibire, tra gli altri documenti, il permesso di soggiorno. Il fermato non li ha, e viene portato in caserma. Lì lo straniero dichiara di chiamarsi, che so, Ayeye Brazorf (come nel film di Aldo Giavanni e Giacomo) e di non avere fissa dimora.
I Carabinieri debbono per forza della legge contestargli il reato di immigrazione clandestina e avviano l'iter giudiziario per fargli il processo. Intanto il sedicente Ayeye Brazorf viene rilasciato in attesa di processo. Dopo mesi o anni viene avviato il processo. A tutte le caserme italiane arriva l'ordine di cercare Ayeye Brazorf, e di accompagnarlo al processo. Ovvio che il tizio non si trova, ha dato generalià false e adesso chissà dove e col cavolo che si fa trovare. Cmq il processo va avanti, e gli viene fornito un avvocato d'ufficio, pagato dai cittadini italiani. Al processo si verifica l'assenza dell'imputato, e si aggiorna. E via così per anni, ad intasare i già incasinatissimi tribunali italiani.
La differenza tra reato civile e penale sta proprio in questi costi altissimi che devo affrontare lo stato, senza riuscire a incidere sul problema sostanziale.
Inoltre, se il Signor Ayeye Brazorf, in attesa di processo, decidesse di tornare al suo paese, alla forntiera sarebbe respinto in Italia perchè in attesa di processo.
Contemporaneamente, grazie alla legge Bossi-Fini, se un pescatore raccoglie un immigrato che sta annegando e lo porta a riva, incappa nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per contro, se lo lascia annegare, incappa nel reato di omissione di soccorso. Il pescatore, per star tranquillo, dovrebbe caricare l'immigrato e portarlo all'ospedale ad Addis Abeba.
Insomma, la Legge Bossi Fini è peggio della Legge Turco Napolitano che ha sostituito (e che prevedeva l'espulsione dell'immigrato), che a sua volta funzionò peggio delle precedente Legge Martelli?
Che fare oggi quindi? Secondo me, abolire immediatamente l'insulso reato penale, e tornare al reato civile, è la prima cosa da fare. Si passa da un processo a una multa: cambia poco per Ayeye Brazorf – che così come non va al processo, manco paga la multa – ma perlomeno non intasiamo i tribunali. Inoltre, bisogna facilitare i percorsi di integrazione reale. Deve essere più facile regolarizzarsi per chi trova lavoro (oggi in Italia un immigrato clandestino non può lavorare in regola in nessun modo, neppure se è un cardichirurgo e ha 10 azinede che lo vogliono assumere) e potenziare invece la repressione verso chi delinque. Ad esempio facendo accordi con i paesi d'origine per il rimpatrio immediato – e l'accompagnamento nelle locali galere – per chi spaccia o altro.

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