lunedì 31 dicembre 2012

LA SINDROME DI TAFAZZI

--> Significativo, per Novi Ligure, il risultato delle primarie del PD. Il PD cittadino passa dall'aver avuto due parlamentari (Lovelli e Morando, che era eletto in veneto ma abitava pur sempre a Novi) a non averne neppure uno.
I nostri concittadini dovranno accontentarsi, se verrano rieletti, degli onorevoli Bondi e Repetti che senza incorrere nelle pastoie delle primarie forse saranno ricandidati da Berlusconi nelle liste del PdL.
Un risultato, quello del PD cittadino, sicuramente disastroso. La lotta si è consumata tra l'area Bersaniana (che dirige il partito nella persona della coordinatrice Bergaglio) e l'area Renziana, che ha sostenuto la candidatura di Marubbi, ha avuto come risultato l'esclusione, dopo anni, del PD cittadino da una rappresentanza nelle stanze romane.
Il Pd novese avrebbe dovuto avere la forza di sostenere unitariamente un candidato cittadino, al di là delle sua appartenenza di area. Invece questo non è successo e le primarue novesi sono state sì vinte da Marubbi, e alla grande, ma senza dargli i voti sufficienti per sperare in una successiva elezione.
Il conto è presto fatto: oltre la metà dei novesi (55%) ha sostenuto Marubbi, ma circa un terzo sulla scheda ha preferito il valenzano Borioli, che è candidato degnissimo ed è pure il segretario provinciale del PD, ma resta pur sempre un non novese per quanto frequentatore della nostra città.
L'area Bersaniana di Novi mi ricorda quel personaggio, Tafazzi, che per festeggiare si dava bottigliate nelle parti basse.
Se l'obbiettivo era bloccare il candidato renziano, è fallito miseramente, visto i consensi che Marubbi ha raccolto a Novi. Il risultato è l'addio alla rappresentanza romana e partito sempre più spaccato.
Ma le colpe vanno suddivise: se non si è giunti al candidato unitario, al matrimonio, la colpa va a entrambi gli sposi. Sarebbe stato meglio confrontarsi in Partito, e decidere quale avrebbe potuto essere il miglior candidato a rappresentare a Roma la nostra Città. Ma forse, con questo metodo, sarebbe stata nuovamente inevitabile la candidatura di Marubbi. O, al limite, di un altro esponente dell'area renziana. 



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