I nostri concittadini dovranno
accontentarsi, se verrano rieletti, degli onorevoli Bondi e Repetti
che senza incorrere nelle pastoie delle primarie forse saranno
ricandidati da Berlusconi nelle liste del PdL.
Un risultato, quello del PD cittadino,
sicuramente disastroso. La lotta si è consumata tra l'area
Bersaniana (che dirige il partito nella persona della coordinatrice
Bergaglio) e l'area Renziana, che ha sostenuto la candidatura di
Marubbi, ha avuto come risultato l'esclusione, dopo anni, del PD
cittadino da una rappresentanza nelle stanze romane.
Il Pd novese avrebbe dovuto avere la
forza di sostenere unitariamente un candidato cittadino, al di là
delle sua appartenenza di area. Invece questo non è successo e le
primarue novesi sono state sì vinte da Marubbi, e alla grande, ma
senza dargli i voti sufficienti per sperare in una successiva
elezione.
Il conto è presto fatto: oltre la metà
dei novesi (55%) ha sostenuto Marubbi, ma circa un terzo sulla scheda
ha preferito il valenzano Borioli, che è candidato degnissimo ed è
pure il segretario provinciale del PD, ma resta pur sempre un non
novese per quanto frequentatore della nostra città.
L'area Bersaniana di Novi mi ricorda
quel personaggio, Tafazzi, che per festeggiare si dava bottigliate
nelle parti basse.
Se l'obbiettivo era bloccare il
candidato renziano, è fallito miseramente, visto i consensi che
Marubbi ha raccolto a Novi. Il risultato è l'addio alla
rappresentanza romana e partito sempre più spaccato.
Ma le colpe vanno suddivise: se non si
è giunti al candidato unitario, al matrimonio, la colpa va a
entrambi gli sposi. Sarebbe stato meglio confrontarsi in Partito, e
decidere quale avrebbe potuto essere il miglior candidato a
rappresentare a Roma la nostra Città. Ma forse, con questo metodo,
sarebbe stata nuovamente inevitabile la candidatura di Marubbi. O, al limite, di un altro esponente dell'area renziana.
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