martedì 12 febbraio 2013

L'IMU, BERLUSCONI E IL GIOCO D'AZZARDO.


Nel 2012 il fatturato del vasto mondo dei giochi d’azzardo (macchinette nei bar, lotterie varie, casino on line) è aumentato del 20% rispetto all’anno precedente. Contemporaneamente – e apparentemente inspiegabilmente – il gettito da tassazione di questo settore, che in teoria avrebbe dovuto aumentare in eguale misura, e sceso del 10%. Ma come è possibile? Semplice, il settore è stato detassato dal Governo Berlusconi.
Il gettito erariale dato dal gioco d’azzardo in Italia vale 4,7 miliardi di euro. Senza sconti, questo gettito avrebbe potuto senza difficoltà essere almeno il doppio, o almeno quanto è entrato dalla nuova tassa dell’IMU (4 Miliardi).
Insomma, se non avessimo fatto sconti al gioco d’azzardo, ci saremmo potuti risparmiare la tassa sulla prima casa.
A questa notizia aggiungiamone un’altra, altrettanto interessante. I Monopoli di Stato hanno autorizzato una nuova società a operare nel mondo dei casino on line. Si tratta della Glaming, la cui proprietà è detenuta al 70% da Mondadori (cioè da Berlusconi stesso) e al 30% dalla società Fun Gaming, appartenente a tal Marco Bassetti, marito di Stefania Craxi, già sottosegretario agli esteri.
Insomma non solo Berlusconi ha detassato il settore, ma ci è entrato anche a piedi giunti.
Recentemente Berlusconi ha proposto di abolire l’IMU (tassa che lui ha rimesso, ma di cui dà la colpa al governo Monti) aumentando il gioco d’azzardo. Aumentando, non tassando, leggete bene.
Il costo sociale della dipendenza da gioco d’azzardo è altissimo, e il settore è in mano alla malavita. Anziché controllarlo e renderlo meno appetibile con una tassazione in linea con il resto del mondo, in Italia viene incentivato.
Ringrazio Matteo Renzi che nel suo intervento ad Alessandria ha segnalato il problema.
Un dato positivo in tutto questo riesco a vederlo: togliere l'IMU si può, se si vuole. 

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