venerdì 8 febbraio 2013

LETTERA APERTA A PIER LUIGI BERSANI


Caro Segretario,
mi chiamo Andrea Vignoli e sono un semplice Consigliere Comunale eletto nelle liste del PD. Sto seguendo, come sempre,  la campagna elettorale che ci sta portando al rinnovo del governo e sono molto perplesso su come il mio partito la sta conducendo. 
Io credo che l’idea che sta alla base del Partito Democratico è una nuova visione del modo di fare politica e del modo di amministrare il paese. Oggi, in questa campagna elettorale, questa visione è offuscata. 
Ci manca forse il coraggio di essere diversi, di proporre altro, di prendere posizioni chiare? Di dire chiaramente agli elettori in che modo intendiamo amministrare il paese una volta che ci avranno conferito l’incarico? 
Alcuni ci rimproverano di essere sempre gli stessi, quelli con le radici ancora salde nel vecchio PCI. E’ vero, in molti troppi casi, anche e soprattutto a livello locale, è cambiato il partito ma sono sempre le stesse le facce. Ma tra le tante eredità, buone e cattive, che ci ha potuto lasciare la storia, una la abbiamo persa: la capacità di avere una visione alternativa, il coraggio delle scelte forti, delle scelte controcorrente. 
Io, come tanti, faccio politica quotidianamente: parlando con i colleghi, incontrando le persone sulle vie della mia Città, nelle riunioni del partito. So quali sono i temi che stanno a cuore ai miei concittadini, agli italiani: me lo dicono tutti i giorni e credo che questi temi, caro Segretario, li conosca anche tu. 
Questi temi sono assenti dalla nostra campagna. L’impressione è che siamo scollegati dal paese reale. 
Con le primarie abbiamo fatto vedere cosa significhi essere democratici: i nostri candidati li abbiamo fatti scegliere ai cittadini. Ma dalle primarie in poi, che cosa abbiamo fatto?
Il tema della cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia è un tema importante, così come quello delle coppie di fatto e dei diritti della coppie omosessuali. Sono temi etici che giustamente abbiamo posto e affrontato. Su questo, io ho anche proposto un ordine del giorno al mio consiglio comunale. Ma l’impressione è che, oltre a quei temi, si riesca a dire poco o nulla. 
Se vado al bar, o se vai al bar nella tua amata Bettola, non sono questi i temi che preoccupano i nostri cittadini. Sono preoccupati di riuscire ad arrivare a fine mese, sono preoccupati per il carico fiscale sulle piccole imprese,  per il lavoro che manca, per servizi sanitari scadenti e per la manutenzione delle scuole in cui vanno i loro figli, tanto per farti un esempio. 
Ti faccio un esempio: qual è la posizione del centro sinistra sui costi della politica? Tutti i sondaggi ci dicono che questo tema è particolarmente sentito da tutti i cittadini. E’ proprio impossibile, per te, per la nostra coalizione, dire qualcosa di chiaro su questo tema? 
Ti do io un suggerimento: allineamento dello stipendio dei politici alla media europea (che tutti sappiamo quanto vale, anche se le nostre favolose commissioni parlamentari non sono riuscite a venire a capo di questo problema da terza elementare) e riduzione ad una solo Camera. Lo diceva già il PDS tanti anni fa, ricordi? 
La scorsa settimana hai aperto ad una possibile alleanza con Monti. Al di là delle valutazioni politiche, in campagna elettorale certe dichiarazioni fanno perdere solo voti. Chi ti ha consigliato di dire che punti al 51% ma governerai come se avessi il 49%? Licenzialo subito, ti prego. Metà degli italiani non hanno capito cosa significasse questa dichiarazione, e l’altra metà lo ha capito e ha pensato se siamo matti. 
Quello che avremmo dovuto fare è spiegare al paese che abbiamo capito i problemi che sono sul tavolo e che abbiamo una visione. Che dalla crisi non ci si esce come ci si è entrati, mai. Che è giunto il momento di avere un’altra idea di Italia, e avremmo dovuto spiegarla per filo e per segno. Invece dietro lo slogan “Italia giusta” non riusciamo a far passare le nostre idee. Eppure le abbiamo, lo so bene che le abbiamo. 
I sondaggi elettorali dopo le primarie ci davano uno scenario estremamente favorevole. Oggi sappiamo che in queste breve periodo le percentuali sono cambiate, e in peggio per noi. Io credo che il merito non vada tanto alla capacità di impostare la campagna elettorale che hanno i nostri avversari, quanto l’incapacità nostra di sintonizzarci sui temi del paese. 
Mancano pochi giorni alle elezioni. E’ necessario un cambio di passo nella nostra strategia comunicativa. Forza! 



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