Le statistiche che si trovano in rete
fissano attorno al 5% la percentuale di popolazione omosessuale sul
totale. Inoltre, un ulteriore 10% sarebbe composto da persone
bisessuali, cioè eterosessuali ma occasionalmente omosessuali.
Una percentuale che in Italia include
da un minimo di 3 a un massimo di 10 milioni di persone. Tutta gente
che vota, si sono dovuti dire gli spin doctor delle campagne
elettorali per le elezioni politiche 2013. E via, tutta alla ricerca
del voto gay che non può essere mica lasciato andare a sinistra!
Oggi su twitter (perchè la politica
ormai si fa lì) nientepopodimenoche Pierferdinando Casini apre ai
diritti delle coppie gay.
Dopo averci “scassato i cababisi”
(come direbbe Montalbano) per anni sulla sacralità, la centralità,
ecc ecc della famiglia tradizionale, il leader dell'UDC si è fatto
due conti e ha cercato di recuperare qualche voto su quella sponda.
Il giorno prima era stato addirittura
Silvio Berlusconi ad aprire verso i gay, sia pure solo con un cenno
del capo. Per uno come lui, che fino a ieri i gay li aveva
considerati solo come soggetti per le sue barzellette, è stato un
grosso sforzo.
Hanno capito benissimo che i gay sono
persone assolutamente normali, senza nulla di più e nulla di meno
delle altre persone eterossessuali. E quindi, anche tra di loro ci
saranno persone che guardano alla politica con interesse, e votano
secondo coscienza e ragionamento, e altri che guardano alla politica
all'italiana, senza troppo sforzo e pronti a dare il voto alle sirene
dell'ultima ora.
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