Sono passati 10 anni, qualcosa dovremmo scrivere. Potremmo rievocare i fatti. Raccontare come è andata tutta la storia, ancora una volta. Da buoni cronisti, rievocando le date, mettendo i nomi e i cognomi.
Potremmo parlare delle
emozioni. Rievocare il clima. Ma è più difficile: su google
troviamo le date, mica mica le atmosfere.
Potrei raccontarvi le mie, di emozioni. Ma non credo che sarebbero meglio, o peggio, o più interessanti, di quelle di chiunque. Di quelle di ognuno di voi.
Potremmo fare un po' di gossip. Direi che lui vuol scrivere un libro, e che lei vuole avere un figlio. Ma chissà se è vero: l'hanno scritto sui giornali, mica basta per per prenderlo per buono e ragionarci sopra.
Credo di aver letto tutto sul tema. Credo di aver visto ogni trasmissione tv. Ho letto quello che la gente ne ha detto – e ne dice – su internet. Sono preparatissimo. Oltretutto io c'ero.
Eppure non ci riesco. Non riesco a decidere da che parte scriverlo questo articolo. Lo so da anni che questo anniversario un giorno sarebbe arrivato e che Novionline sarebbe stata una delle porte sul mondo di Novi. Ma non sono pronto.
Io c'ero, quando è successo. Come tutti. Mi ricordo.
Mi ricordo che tutti erano davanti a quella casa. Io però non c'ero. Non ero riuscito ad andare a vedere.
Erano stati gli albanesi. Erano stati i marocchini. Qualcuno era stato, qualcuno che era venuto da fuori e che ci aveva portato il male.
C'era il consiglio comunale aperto. Ancora non si sapeva la verità, e ricordo che qualcuno sui banchi dell'opposizione aveva spiegato a tutti che se era successo quello che era successo la colpa era anche del Sindaco. Di Mario Lovelli. Perchè era evidente, perchè era chiaro, perchè avrebbe dovuto fare qualcosa per prevenire. Perchè era da prevedere che prima o poi qualcosa di brutto sarebbe successo.
C'era pieno di gente. Non mi ricordo chi, tante facce mai viste. Mi ricordo un signore, vestito con una tuta mimetica, che urlava: “Basta parole! Bisogna agire! Andiamo! Andiamo! Bisogna cacciarli tutti!” Aveva una gran voglia di menare le mani.
Ma non erano stati “gli altri”, erano stati “loro”. Non erano stati gli extracomunitari. La fiaccolata della lega venne annullata, ma nessuno ebbe il coraggio di dire che si era sbagliato. C'erano dei nuovi colpevoli su cui puntare il dito.
Sono passati 10 anni, e ancora non so cosa dire.
Potrei raccontarvi le mie, di emozioni. Ma non credo che sarebbero meglio, o peggio, o più interessanti, di quelle di chiunque. Di quelle di ognuno di voi.
Potremmo fare un po' di gossip. Direi che lui vuol scrivere un libro, e che lei vuole avere un figlio. Ma chissà se è vero: l'hanno scritto sui giornali, mica basta per per prenderlo per buono e ragionarci sopra.
Credo di aver letto tutto sul tema. Credo di aver visto ogni trasmissione tv. Ho letto quello che la gente ne ha detto – e ne dice – su internet. Sono preparatissimo. Oltretutto io c'ero.
Eppure non ci riesco. Non riesco a decidere da che parte scriverlo questo articolo. Lo so da anni che questo anniversario un giorno sarebbe arrivato e che Novionline sarebbe stata una delle porte sul mondo di Novi. Ma non sono pronto.
Io c'ero, quando è successo. Come tutti. Mi ricordo.
Mi ricordo che tutti erano davanti a quella casa. Io però non c'ero. Non ero riuscito ad andare a vedere.
Erano stati gli albanesi. Erano stati i marocchini. Qualcuno era stato, qualcuno che era venuto da fuori e che ci aveva portato il male.
C'era il consiglio comunale aperto. Ancora non si sapeva la verità, e ricordo che qualcuno sui banchi dell'opposizione aveva spiegato a tutti che se era successo quello che era successo la colpa era anche del Sindaco. Di Mario Lovelli. Perchè era evidente, perchè era chiaro, perchè avrebbe dovuto fare qualcosa per prevenire. Perchè era da prevedere che prima o poi qualcosa di brutto sarebbe successo.
C'era pieno di gente. Non mi ricordo chi, tante facce mai viste. Mi ricordo un signore, vestito con una tuta mimetica, che urlava: “Basta parole! Bisogna agire! Andiamo! Andiamo! Bisogna cacciarli tutti!” Aveva una gran voglia di menare le mani.
Ma non erano stati “gli altri”, erano stati “loro”. Non erano stati gli extracomunitari. La fiaccolata della lega venne annullata, ma nessuno ebbe il coraggio di dire che si era sbagliato. C'erano dei nuovi colpevoli su cui puntare il dito.
Sono passati 10 anni, e ancora non so cosa dire.
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